
Il Trofeo Piva di Col San Martino, corsa ciclistica internazionale riservata alla categoria under 23, ha un nuovo padrone: Juan Ayuso Pesquera (Team Colpack Ballan), capace di dominare la 72esima edizione arrivando tutto solo a braccia alzate sul traguardo di via Giarentine.
Una fuga per la vittoria, conquistata con un’azione straordinaria in solitaria cominciata con tempismo perfetto all’alba dell’ultima tornata dei 178 km di gara.
Spagnolo di Barcellona, classe 1999, al primo anno tra gli under23, Ayuso si conferma una promessa per le due ruote a pedali. Campione nazionale spagnolo su strada e a cronometro tra gli juniores nel 2020, il corridore è arrivato al Piva in grande condizione dopo gli ottimi piazzamenti recentemente ottenuti alla Settimana Internazionale Coppi e Bartali.
Spettacolo lungo il percorso disegnato dall’Ac Col San Martino, guidata dal presidente Mario De Rosso e sostenuta dal prezioso aiuto di tanti collaboratori e volontari.
Protagoniste le colline riconosciute patrimonio dell’umanità Unesco tra i Comuni di Farra di Soligo, Valdobbiadene, Miane e Vidor, con l’ascesa sul Gran premio della montagna di Combai. Incandescente il finale con il micidiale strappo della riva di San Vigilio, ripetuto per tre volte e trampolino di lancio al penultimo giro per Juan Ayuso, che dopo aver ripreso il battistrada Florian Lipowitz (Tirol Ktm), non si è più voltato indietro.
Un gran numero quello dello spagnolo, seguito sul podio dagli italiani Luca Colnaghi (Unione Ciclisti Trevigiani Campana Imballaggi Geo&Tex 2000) e Antonio Puppio (Team Qhubeka). Protagonista di giornata anche l’australiano Alastair Mackellar (Israel Cycling Academy), capace di aggiudicarsi la speciale classifica del Gran premio della montagna. Ad Ayuso è andata inoltre la menzione particolare del premio “Elio Follador” per essere transitato per primo sull’ultimo passaggio del Combai.
Sul podio delle premiazioni a consegnare il vero e proprio Trofeo Piva, realizzato dall’artista Valentino Moro, anche il sindaco di Farra di Soligo, Mattia Perencin, il consigliere nazionale della Federazione ciclistica italiana, Fabrizio Cazzola e l’onorevole Angela Colmellere.
Ordine d’arrivo: 1. Juan Ayuso Pesquera (Colpack Ballan) in 04:34:10; 2.Luca Colnaghi (Unione Ciclisti Trevigiani Campana Imballaggi Geo&Tex 2000); 3. Antonio Puppio (Team Qhubeka); 4. Gabriele Benedetti (Zalf Euromobil Désirée Fior); 5. Jacopo Menegotto (General Store); 6. Thomas Pesenti (Beltrami); 7. Alessandro Baroni (Gallina Ecotek); 8.Andrea Pietrobon (Ctf); 9. Henok Mulueberhan (Team Qhubeka); 10. Johanni Staune-Mittet (Jumbo Visma).
Nelle foto: in copertina Luca Colnaghi, la squadra prima di partire per il Trofeo Piva, tre foto di Luca Colnaghi, l’arrivo del vincitore, due immagini del podio (foto Bolgan), Flavio Miozzo e Juan Pesquera Ayuso
I direttori sportivi Emiliano Donadello e Alessandro Coden hanno diretto i nostri atleti in gara fino al prestigioso podio di Col San Martino.
Emiliano Donadello: “Questa gara era tosta per l’elevato standard delle squadre partecipanti; è un grandissimo risultato il nostro 2° posto. Il circuito era più duro delle ultime stagioni e oggi Luca si è superato dando dato il 110 per cento. Bisogna tenere presente che sono stati 180 chilometri di fatica assoluta. Complimenti a tutti i compagni di squadra che, anche se solo al primo anno, hanno fatto una bella prestazione. Busatto e Pellegrini hanno portato a termine la gara; è stato un bellissimo traguardo per loro, tenendo presente che siamo partiti solo in 5 atleti per squadra. Sono stati eccezionalmente bravi. Speriamo in un bel recupero di Luca, per fare domani un’altra splendida gara.”
Alessandro Coden: “Luca è stato bravo, mi ha ascoltato e sul finale ha fatto un bel numero. Un plauso ai compagni di squadra, che con Busatto alla sua seconda gara e con Pellegrini hanno dato un grande aiuto a Luca. Voglio sottolineare che sono entrambi solo al primo anno, ma hanno dimostrato una maturità e una tenacia da veri professionisti: 180 km insieme con Luca è per loro un bellissimo traguardo.
Luca Colnaghi: “Una gara competitiva questa di oggi, con atleti molto preparati e vogliosi di dare il massimo. Sul finale ho raccolto tutte le mie forze e ho provato a raggiungere Jaun, ma andava più forte di tutti. Sono contento, stavo bene, non ho nessun rammarico, e sono felice del podio che ho conquistato”
Di seguito: il video dell’arrivo di Luca Colnaghi e la foto della partenza del Trofeo Piva
Nelle foto: Roberto Campana, Alessandro Coden ed Emiliano Donadello
Roberto Campana, titolare della Campana Imballaggi snc di San Nazario (Vi) si racconta; la sua voce tradisce una certa emozione mentre rivive il ricordo di come è nata la sua passione per la bicicletta: “Ero bambino, e in occasione della mia prima comunione, alcuni amici di mio papà mi regalarono la mia prima bici da corsa, era rossa della Wilier Triestina. Quello che per me è stato un regalo inaspettato, si è trasformato nella mia grande passione: ho iniziato a correre nella categoria G2 con Franco Basso nel team Sella San Marco e il primo anno ho conquistato 10 vittorie. Sono passato poi nella categoria esordiente, allievo e junior primo anno con la CEI Paralumi, e poi da secondo anno nel 1989 ho corso nel team di mio cugino Renato, l’Angarano Agm Tessilbrenta Stm e abbiamo vinto 23 corse.
Ho dovuto smettere perché non avevo i punteggi per continuare e poi sono andato a fare il militare e mi sono così allontanato dalle competizioni. Poi è scoccata di nuovo la scintilla, quando nel 2008 ho incontrato il mio vecchio direttore sportivo Antonio Sabadin, che mi ha chiesto non solo di sponsorizzare la sua squadra di esordienti, ma anche di dare una mano accompagnando gli atleti negli allenamenti e nelle gare. Nel 2012 ho incontrato Alessandro Coden, e da allora sono 9 anni che con la sua società Cycling 5 Team sosteniamo i ragazzi junior”.
Roberto Campana infatti non è un ragazzo che sponsorizza il team e a cui piace solo andare a vedere la gara la domenica: lui è uno che sale in ammiraglia tutte le domeniche, va a prendere personalmente i ciclisti a casa, li accompagna alle gare e contribuisce a preparare i rifornimenti: “Mi piace stare a contatto con i ragazzi, parlarci ed ascoltare i loro problemi, e mi rendo conto in primis come atleta che sono gli stessi problemi che abbiamo affrontato all’epoca io, Alessandro Coden, Luciano Marton ed Emiliano Donadello. Mi piace interfacciami con gli atleti, per fargli capire che il ciclismo è sofferenza, un sacrifico enorme, ma è uno sport ed una disciplina che sa regalare anche splendide emozioni. Un’adrenalina pura, inspiegabile”.
Anche oggi Roberto nel giorno di Pasqua era in ammiraglia, e senza voce al termine della gara commenta: “Meglio di così non si poteva fare di sicuro, Luca ha dato il 110% del cento, tutti i ragazzi sono stati all’altezza di questa enorme sfida, siamo arrivati con 3 atleti su 5 alla fine della gara, ci sono squadre internazionali che hanno finito solo con 1 corridore, e questo dice molto della capacità della nostra squadra”.